venerdì 16 gennaio 2009

Pizzeria il Focolare

Sono molti anni che frequento le montagne pistoiesi. Per chi non le conoscesse, sono dei luoghi bellissimi, ma la bellezza lì è qualcosa di non ostentato, lontano dal clamore di altre montagne più famose, il suo suono è il rumore di miglia di insetti che ronzano nelle prime luci dell'alba, non coperto da rumori umani, il suo aspetto non maestose vette, ma placidi boschi dove camminare protetti da alberi che sono lì da secoli. Tiziano Terzani lo chiamava il suo piccolo Tibet e lì ha scelto di passare gli ultimi giorni della sua vita.
Qualche sera fa, una coppia di miei amici che da un po' hanno scelto di abitare da quelle parti, mi hanno invitato alla pizzeria il Focolare (0572 619472) che si trova a Momigno paesino montano sopra Pistoia. E' un locale che conosco da tempo ma non avrei mai pensato di scrivere un post su di loro, mi hanno proprio sorpreso, hanno fatto la scelta di puntare sulla qualità delle materie prime, con molte d.o.c. al posto dei soliti acquisti all'ingrosso.
L'ambiente è rimasto lo stesso, accogliente, quieto soprattutto in inverno o nei giorni lavorativi, servizio fatto direttamente dal proprietario che è lì da qualche decennio e sembra non invecchiare mai (cosa comune a molti del luogo).
Come antipasto ho provato affettati misti di cinta senese con focaccia calda, veramente di gran qualità. La pizza che era già buona anni addietro è stata migliorata sia nell'impasto che come assortimento, continuano a farle alte e di piccolo diametro. Io ne ho presa una con prosciutto crudo, carciofi e fette di brie, una delle migliori che ho mangiato ultimamente.
Veniamo al pezzo forte della serata, hanno l'assortimento completo delle birre trappiste, se come me fino a qualche giorno fa non ne hai mai sentito parlare guarda qui.
Mi ha davvero entusiasmato, fortissima (11,6% vol.) color oro caldo, rigorosamente servita in calice (ogni birra ha il suo tipo di bicchiere), sapore intenso di malto tostato, goccioline di condensa che scendono lungo il calice freddo... il solo pensarci mi fa venire la tristezza di non aver fatto scorta!

sabato 3 gennaio 2009

Nella mia cucina

Fin da piccolo mi ha sempre affascinato l'idea di cucinare e la cucina per me è da sempre legata ad un'idea di sperimentazione. Ricordo ancora che una volta per una festa alle elementari preparai delle tartine prosciutto e mortadella, disgustose. Nonostante i primi maldestri tentativi la voglia di cucinare e sperimentare mi ha seguito per tutti questi anni e alla fine ho iniziato a lavorare nel settore alimentare, dove mi sono occupato anche di ricerca e sviluppo. Prossimamente mi piacerebbe pubblicare delle ricette, questo post è un'introduzione su qual'è generalmente il tipo di piatti che preparo. Premetto che ho sempre lavorato in aziende dolciarie e non a caso i dolci sono l'unica cosa che non faccio a casa, pertanto ricette sui dessert saranno rare.Il mio tipo di cucina preferito è una rivisitazione della tradizione italiana, dal punto di vista estetico, del gusto, con l'aggiunta o sottrazione di qualche ingrediente, e della preparazione, il più delle volte semplificata anche per mancanza di tempo (e chi le trova più quattro ore per una pomarola??), ma con risultati decisamente sorprendenti.
Resta inteso che nessun piatto arriverà mai al livello dei tortelli di patate alla mugellana di mia nonna.

venerdì 2 gennaio 2009

Propositi 2009

L'anno nuovo si sa, porta sempre con se nuovi propositi. Quest'anno ne ho soltanto uno ma è molto difficile. Cercherò di fare meno. Meno lavoro se non ho nemmeno il tempo di riuscire a vedere dove sto andando, meno sport se non ho nemmeno il tempo di dormire, meno pianificazione, tanto poi è la vita che detta il tempo.

venerdì 26 dicembre 2008

Partenze e ritorni

Hanno mai fine i periodi di cambiamento? Oppure la vita è un continuo mutare? Strano periodo, di partenze e ritorni. Arrivederci alla mia bellissima rosa, il tuo profumo e i tuoi colori hanno illuminato i miei giorni anche se a volte non ho saputo vedere oltre l'orgoglio per le tue piccole spine. Bentornato alla vecchia quercia, ferma e salda nella mia vita, il lampo che ti ha colpito non è che un graffio sulla tua corteccia.

venerdì 5 dicembre 2008

La felicità

Non so dire quale sia il segreto della felicità, ma sicuramente il segreto dell'infelicità è cercare di accontentare tutti. (Platone)

domenica 30 novembre 2008

sushi mania



E pensare fino a una settimana fa ne ero ancora indenne. Strano, visto la simpatia che ho per la cultura giapponese, la loro ricerca estrema dell'essenza della perfezione, il sushi non poteva nascere che lì.
Molto carino a Firenze sushi mania http://www.sushi-mania.it/, tipico sushi bar dove si può mangiare davanti alle vetrate, guardando le auto che passano lungo i viali e alzano dietro di se nuvole di foglie gialle degli alberi della Fortezza da Basso. Cosa di meglio per una fredda serata autunnale?
Astenersi commenti sulle cameriere giapponesi (peraltro pienamente condivisi dal sottoscritto).

lunedì 17 novembre 2008

Simbiosi

C'è un albero sotto casa mia. E' un albicocco, ma la cosa più importante è che siamo praticamente in simbiosi. Mi sono accorto di questo strano fatto l'anno scorso quando in un giorno come tanti di un brutto periodo d'autunno mi affacciai alla finestra e lui se ne stava lì, nella tramontana, completamente privo di foglie. Questa sua immagine, per quanto desolata che fosse, aveva una sua potenza, il suo esserci anche se spoglio e al vento freddo conteneva qualcosa di stoico che non so come mi fece pensare "quando avrà di nuovo le foglie anch'io...".
13 febbraio (ebbene si sono un patito delle date), sera, tramontana gelida, ero sotto casa, felicissimo perchè l'indomani sarei partito per un viaggio che avrebbe cambiato una parte importante della mia vita, completamente dimentico dei pensieri di qualche mese prima, mi voltai attratto dalla luce brillantissima della luna e lo vidi. L'albero era ricoperto da tanti piccoli fiori bianchissimi che scintillavano nella luce argento della notte. Voglio dire, due ore prima non c'erano, e proprio nell'ultimo momento in cui lì avrei potuti vedere prima della partenza appaiono, come un saluto, o una promessa mantenuta. Questo è uno di quei rari momenti in cui ti chiedi se ciò che sta capitando è caso o è un segno.
Forse vi chiederete come sta l'albicocco adesso. Ha ancora tutte le foglie ma sono gialle e il vento ogni giorno se ne porta via qualcuna. Non nego che la mattina quando apro la finestra non posso che guardare con apprensione all'involuzione del mio amico. O forse no. L'aria di serena tristezza che ne emana ricorda un vecchio saggio che ha abbandonato la concezione escatologica della vita e ha compreso la profonda verità del tondo. A guardarlo si può imparare.
Questa storia oltre ad essere vera, appartene a quel genere che mi piacciono. Non so come mai ma potrei passare ore a riflettere sul fatto che sullo stesso pratino dove d'estate prendevo il sole ora c'è la neve. Tranquilli non sono pazzo, è che adoro l'aternarsi delle stagioni.